domenica 23 ottobre 2011

Senzamadre


Ti strappi quando mi guardi,
butti ovatta dalle rughe, rompi il vetro che hai negli occhi,
bambola di pezza tu ciondoli le braccia, perdi il ciuccio dalla bocca,
strilli la tua fame fino a stordire la mia lingua.
Mi vuoi zitta e tonta, da non poterti versare una parola nel brodo né un pensiero nel latte.
Ti vedo,
donna centenaria e poppante.
Così vecchia di scodella e minestra,
così giovane di biberon e pappa,
confondi il numero degli anni.
A volte ti conto nonna, altre mi risulti figlia.
Vorrei che per una volta,
la tua somma mi desse Madre.

1 commento:

  1. Bella l'espressione "vorrei che per una volta, la tua somma mi desse madre"

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