Sono fatta di corde lente,
canapa tradita dal nodo, ritorta sola e stanca,
con l’invida per il giro stretto delle serpe e il gancio saldo della cinghia.
Vado senza sibilo né fibbia,
la mia lingua non si biforca e il calzone dalla vita casca.
Dico a senso unico,
con la mutanda che sbuca al mondo,
e la paura di farmi addosso
quella parola che cade dritta se non trattengo.
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