martedì 8 luglio 2014

DALLA PARTE DEI MATTI

Le parole taciute hanno polsi legati,
tela bianca e cinghia come pigiama da notte.
Le parole omesse non si alzano mai,
contenute nel letto tra materasso e soffitto.
Tu,
( che dici di stare dalla parte dei matti)
grida e libera
le tue frasi internate.

LIVIDO BLU

Ho lasciato il cielo,
non vivo più in alto a destra.
Abbassa gli occhi,
se vuoi vedermi.
Calcola il raggio della mia caduta
e cercami.
Sono il livido blu della terra.

SCARTI

Raccogli la buccia delle ore,
la lisca di un istante, l’osso del momento.
Mescola, cuoci e servimi
gli scarti dei giorni altrui.
Ho fame di tempo mancato.

UNA VOLTA ERAVAMO PICCOLI

Una volta eravamo piccoli,
non importavano i numeri.
Lasciavamo i conti alla mamma,
le misure al papà,
peso e altezza alla vita.
Una volta eravamo piccoli,
non importava lo zero.
Valeva già mille il respiro.

TRA LA CANFORA E LE TARME

Non scomponetemi i dolori,
ora che hanno la piega giusta
della maglia riposta nel cassetto,
ora che riposano in pace
tra la canfora e le tarme.

IL PUNTO DELLA MIA CADUTA

Mettimi al vuoto,
lanciami al basso,
sotto e lontano
spingimi buttami
soffiami giù.
Toglimi pure la verticale dal corpo,
la terra dai piedi,
l’orizzonte dagli occhi.
Ma sarò io a scegliere
il punto della mia caduta.