domenica 29 giugno 2014

IN BOCCA ALLA VITA

Sono l’infanzia che tarda a cadere,
il dente di latte che non vuole mollare,
e non importa se il pane adulto ha crosta dura,
che a morderlo fa male.
Io, in bocca alla vita
continuo a restare.

NON DI CARNE MA DI CIELO

Non di carne ma di cielo,
per spiegare la cicatrice bianca
che mi attraversa il corpo.

-E’ la scia di un aereo,
l’unghia di un volo,
accettabile graffio della vita nell’aria-

Così, la definirei.
Me ne farei ragione quasi bella,
certezza un poco vera.
Se io fossi
non di carne, ma di cielo.

IL PESO DELLA NOSTALGIA

E’ il peso della nostalgia,
questo chilo che allarga i fianchi
e impedisce al presente
di abbottonarsi alla vita.

ESSERE FOGLIO

Essere foglio,
affidare alle pieghe della carta
ogni mio cambiamento.
Farmi barchetta
se un bimbo mi vuole in mare,
aeroplano se tu mi aspetti in cielo.

CON TE ALLA VITA

Sei fibbia che stringe,
cintura che tira.
Respiro male,
con te alla vita.

COSTOLA E RESPIRO

Io chiamo il colpo,
incasso, perdo l’assetto
e poi m’incrino.
Sono costola che cerca
l’attenzione del respiro.

COTTA E SERVITA

Mi volevi cotta e servita,
seme docile e impiattato,
nella fondina del malamore
mi volevi tu,
come lenticchia da infilzare
con dente di forchetta.

AUTONOMA SOLITUDINE

Senza l’appoggo di una riva,
il sostegno di uno scoglio,
niente scafi né vele,
vuota di tuffi e bracciate,
così vorrei stare.
Nell’autonoma solitudine
di un’onda al largo del mare.

MAGLIA AL ROVESCIO

Sono maglia al rovescio,
ho punti a nudo,
cuciture esposte.
Bastano le due lame di una forbice,
mano ferma e vista buona,
per compiere ad arte
il disfacimento di me.

POSTO LETTO CERCASI

Assegnami un posto
nel dormitorio della tua parola,
non importa che sia singolo,
basta un materasso in comune
con la lingua,
un cuscino condiviso
tra i denti e me.
Voglio essere parlata
dal silenzio che tu fai,
quando la notte ti cala in bocca.

LA STESSA PARTE CHE MANCA

Ci riconosciamo dai crolli,
la stessa parte che manca,
lo stesso muro che cede,
quella polvere che s'alza a prendere te
e prende anche me.
Sono le comuni demolizioni,
a renderci affini.

VENTILAZIONE

Tu sei un ventilatore stanco,
e io l'aria forzata che ti gira dentro.
Stiamo insieme a rinfrescare il tempo.

IL TEMPO DEGLI OCCHI

Cerco il tempo della conta,
i numeri tra il muro e l'infanzia,
noi che sparivamo per farci trovare.
Cerco il tempo degli occhi,
quando il nascondino era gioco
che ci voleva scoperti,
e per tutti finiva con l'essere visti.