Oggi l’occhio ha il cerchio storto,
la pupilla girata di chi litiga con la luce.
Vedo gli sgarri del mondo,
la scortesia delle cose che non si mettono a fuoco,
e restano spente.
Mi affaccio alla finestra,
attendo la fine di un giorno miope.
Con le diottrie cadute dal davanzale.
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