venerdì 30 settembre 2011

Vacca magra


Vacca magra questo corpo che bruca a ciuffi l’abbandono,
il muso cacciato in terra calva, 
dietro la traccia di un tagliaerba, 
la lingua strofinata al sasso che magari spunta un fiore,
che magari a leccare pietra ci si cava un giglio bianco, 
qualche petalo di latte e una caloria d’amore.

lunedì 26 settembre 2011

La colazione degli angeli

E noi ci prendiamo tutto l'assalto del cielo,
l'infuriata delle stelle che a sciame di cavallette bucano la notte e crollano giù, nel pieno del giorno,
a invaderci sbadigli e bocche lasciate aperte.
Mastica, mi dico, spezza tutte le cinque punte degli astri diurni,
mangia, mi dico, divora tutte le colazioni destinate agli angeli,
fai fuori pure le briciole di queste biscottate meteore,
salvale mi dico, risparmiale dallo schianto in terra con l'ingoio in pancia.
Saziati, mi dico, e fregatene se domattina il Paradiso non avrà più pane nella dispensa.

sabato 24 settembre 2011

Notte da sarti

E' notte da bucare con lo spillo di un respiro,
notte da farci la maglia con i ferri della nonna,
notte che dobbiamo imbastire, passare all'ago dell'iinfanzia,
tirare al filo di quel ricamo che fu solletico dentro la culla,
è notte di noi altri sarti smemorati,
buoni a sbagliare misura e scambiare il girovita della luna per quello del sole.
Notte vestita col nostro errore,
costretta giorno dai fianchi ai piedi. Nell'alba di un gonnellone che già copre tutte le stelle.

giovedì 15 settembre 2011

padri lontanissimi

Da bambina passavo ore accanto alla finestra della mia stanza, mi girava in testa la convinzione di esseri lontani in visita dallo spazio.  Alieni antenati, barbe bianche passate dentro la vernice fresca delle stelle, omuncoli con la pelle cosparsa di mappe cosmiche, un pieno di rughe addosso con cui tutti i pianeti dovevano fare i conti, per non smarrirsi nel giro a vuoto delle proprie orbite.
Cercavo nel mezzo della notte i corpi dei padri lontanissimi, li immaginavo a bordo di una navicella fatta a legno e corda, canestro intrecciato alla coda delle comete, prototipo della mia culla di nascita.
Mi figuravo venuta al mondo per lo sfizio di uno sbarco, per il collaudo di un  atterraggio sulla terra.

domenica 11 settembre 2011

Il buon investimento.

Spendo il mio silenzio,
fino all'ultimo centesimo di lingua muta
io lo sperpero.
Se ne va ogni spicciolo per l'acquisto
di mura sconvolte,
strade bucate,
catapecchie di stelle cadute,
fatiche prese a sassate.
Spendo il mio silenzio,
compro maceria e poi la risollevo,
parola su parola,
in costruzione che dice.

domenica 4 settembre 2011

Lavavetri


Tengono addosso abiti tolti dai sacchi, li vedi indossare il pranzo e la cena dell’immondizia, jeans e magliette che ingrassano i bidoni. Fermi ai semafori con l’arancione negli occhi, uno sguardo a costante rischio di multa, frenare i piedi o dare gas alle gambe è lo stesso.Il solo fatto di esistere li espone all’infrazione.
E quando l’auto accosta, loro bisbigliano al motore, implorano una partenza ritardata, si mordono la lingua per convincere i pistoni a fare basta, a fare blocco. A fare sì che il vetro non opponga resistenza, che il tergicristallo non scalci la sua impazienza. E se appena la carrozzeria acconsente e il motore scorda i giri, allora eccoli strizzare tutta la loro fame di pagnotta, a spugna lercia di digiuni, sopra il finestrino obeso di un Suv ingordo.