Volevo la cruna dell’ago,
il minuscolo vuoto come
rifugio privato,
che nemmeno la pulce ci si
potesse infilare.
Scappai dalla matassa senza
scorta di lana,
filo accoppiato al digiuno,
che perse la cruna a un passo
dall’ago.
Rotto in due.
Per devozione alla fame.
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