Il mio volto è una stanza
occupata,
occhi abusivi si accalcano
senza permesso,
uno sopra l’altro,
a sfondarmi il materasso
delle labbra,
le poltrone degli zigomi.
Non mastico cibo,
non pronuncio parola.
Obbligata al digiuno zitto,
per colpa di clandestini
sguardi.
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